Spostamenti #8 | Francisco Muñoz Soler

cura e introduzione di Giovanna Frene
traduzioni di Stefania Di Leo
da L’eloquenza dei silenzi (Dante&Descartes, anteprima editoriale)


SPOSTAMENTI
Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole


Francisco Muñoz Soler nasce a Malaga (Spagna) nel 1957. Ha al suo attivo molti libri di poesia e partecipazioni a festival di tutto il mondo; la sua opera poetica è tradotta in inglese, francese, italiano, turco, arabo, bengali, rumeno, bulgaro, macedone. Qui di seguito si riportano alcuni lacerti della Nota del traduttore Stefania Di Leo al volume di prossima uscita per Dante&Descartes, L’eloquenza dei silenzi. “Si può tradurre solo una poesia universale che rimane immutata per secoli, una poesia in cui i poeti sono colti, proiettano la loro visione del mondo, in modo diverso e delicato, in modo sensibile. La poesia di Francisco Muñoz Soler è impregnata di una lotta incessante e di una fusione con la vita e l’esistenza. Attraverso questa raccolta di poesie siamo costretti a riflettere, il silenzio a volte ci parla dalla parte più nascosta dell’essere, l’anima. (…) La poesia di Francisco Muñoz Soler è una poesia colta, come possiamo vedere nelle citazioni di importanti autori che divennero per lui modelli (Colinas, Szymborska Celan, Borja, Rilke, Dalton ecc.). (…) Mi sono trovata davanti ad un libro clamoroso, dove la traduzione è spesso aperta a molteplici sinonimi, e il testo è caratterizzato da specifici campi semantici dell’esperienza individuale, del vivere e della valorizzazione dell’esistenza. Nell’eco di Rilke sono presenti evocazioni della perfezione formale del testo. Francisco Muñoz Soler è un maestro del verso, scrive poesie in forme e parole, con metafore sia classiche che originali. La traduzione porta a interrogarsi su molte domande, su come tradurre da una lingua all’altra (nel rapporto con l’altra), ma anche su come “tradurre” noi stessi, cioè l’esistenza dell’uomo e il suo situato essere nel mondo. Il tema della traduzione, in altre parole, pone interrogativi su come interpretare e comprendere – e in questo senso “tradurre” – la condizione umana in un mondo pieno di differenze e di esperienze comuni. Quindi L’eloquenza dei silenzi di Francisco Muñoz Soler è un libro dove la forma più diretta di comunicazione è il silenzio: un silenzio che parla da sé e comunica più delle parole, il silenzio è il modo più forte, più impressionante per comunicare dall’anima”.


A volte i poeti

A volte i poeti
dalle loro incertezze,
sono tentati a comprendere
la condizione umana,
cercando di catturare gli echi
elocuzioni di silenzi,
lo splendore dei baci,
infinità di sguardi,
senza la certezza della scienza archeologica
in grado di riscattare l’origine
delle nostre anime.

A veces los poetas

A veces los poetas,
desde sus incertidumbres,
tienen la tentación de comprender
la condición humana,
intentando captar ecos,
elocuciones de silencios,
la irradiación de los besos,
infinitos de miradas,
sin la certeza de la ciencia arqueológica
capaz de rescatar el origen
de nuestras almas.

Infinito senza continente né limiti

L’universo entra in un granello di sabbia
William Blake

Infinito senza continente né limiti,
questo è ciò che dicono i cosmologi
cercando sempre di trovare l’origine,
mentre i poeti guardano la terra
e fanno loro l’avventura
di un minuscolo granello di sabbia.

Infinitud sin continente ni límites

El universo cabe en un grano de arena
William Blake

Infinitud sin continente ni límites,
eso dicen los cosmólogos,
siempre intentando hallar el origen,
mientras los poetas miran la tierra
y hacen suya la aventura
de un minúsculo grano de arena.

Che cos’è essere un poeta e perché esserlo?

La poesia è un modo di essere e di esistere nel mondo
Antonio Colinas

Che cosa è essere poeta e perché esserlo?
Non mi sono mai posto le domande
scorre dalla vena della mia anima
forgiando la scelta di vita
la mia posizione nel mondo,
mi manifesto nella parola
e nei silenzi
con bellezza e con umanità.

¿Qué es ser poeta y por qué serlo?

La poesía es una forma de ser y estar en el mundo
Antonio Colinas

¿Qué es ser poeta y por qué serlo?
Nunca me hice las preguntas,
fluye del venero de mi ánima
forjando elección de vida
mi posicionamiento en el mundo,
manifestarme en la palabra
y en los silencios
con belleza y humanismo.

La moglie di Lot

Per la disobbedienza dei miti
Wislawa Szymborska

Per propria disobbedienza,
per bandire il sentiero sottomesso
e la figura giustiziera
da cui tutto le è dato,
per mantenere i suoi passi
e vomitare collera
sulla tua miseria,
per difendere i propri sogni
un minuscolo eterno,
perché sarà la sua esperienza,
e che né Dio né la morte
glielo potranno strappare.

La mujer de Lot

Por desobediencia propia de mansos
Wislawa Szymborska

Por desobediencia propia,
por desterrar el camino sumiso
y la figura justiciera
de quien todo le es dado,
por mantener sus pasos
y vomitar cólera
sobre su desdicha,
por defender sus sueños
un minúsculo eterno,
porque será su vivencia,
y eso ni Dios ni la muerte
se lo podrán arrebatar.

Così pressante domanda

Così pressante domanda
produceva silenzi eloquenti
che svuotavano di contenuto
i segni di convivenza.

«Come vivere?»
Formulavano ingenuamente
afferrati da una mano invisibile
in una rete di assurdità,

mentre i ragionamenti
cedevano al vuoto e alla stupidità
insensibile al danno,

Wislawa osservava dal davanzale
l’impotenza degli indifesi
a Cracovia del mille novecento ottantasei.

Tan apremiante pregunta

Tan apremiante pregunta
producía silencios elocuentes
que vaciaban de contenido
las señas de convivencia.

«¿Cómo vivir?»
Se formulaban ingenuamente
agarrados por una mano invisible
en una red de absurdos,

mientras los razonamientos
cedían al vacío y a una estupidez
insensible al daño,

Wislawa contemplaba desde el alféizar
la indefensión de los indefensos
en la Cracovia de mil novecientos ochenta y seis.

Ci sono tombe che nel loro silenzio

Ci sono tombe che nel loro silenzio parlano del mondo
Rainer Maria Rilke

Ci sono tombe che nel loro silenzio
parlano del mondo
mantengono una gioiosa armonia
ed emettono una musica che trafigge
muri, spine, mascelle,
che mantengono freschi i sogni,
in cui l’amore cura le ferite
con equilibrio e consolazione;
ci sono tombe che sorgono
sulla solitudine e sull’infamia,
la loro fonte di allegria
purificando piogge acide.

Hay tumbas que en su silencio

Hay tumbas que en su silencio hablan del mundo
Rainer María Rilke

Hay tumbas que en su silencio
hablan del mundo,
mantienen gozosa armonía
y emiten música que traspasa
muros, espinos, mordazas,
que mantienen frescos sueños,
en los que el amor sana heridas
con equilibrio y consuelo;
hay tumbas que se alzan
sobre la soledad y la infamia,
su manantial de alegría
purifica lluvias ácidas.


SPOSTAMENTI
Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole

Questa rubrica di poesie, Spostamenti, nasce dalla necessità prima di tutto di dare voce al testo poetico mediante un commento, inteso questo come pratica di lettura e rilettura lenta, necessarie per cogliere quei meccanismi del testo che spesso la lettura veloce che il web suggerisce occulta. Per certi versi, la pratica del commento tanto somiglia a quella che, nell’ornatus, è la caratteristica dei tropi: si tratta di compiere uno spostamento, una sostituzione, un cambiamento di direzione che investe un elemento originario, e che nel nuovo elemento che sorge altrove rivive in una veste traslata. La pratica del commento, infine, richiede un servizio umile e gratuito al testo poetico.

La rubrica avrà inoltre uno spazio dedicato alle “parole sulle poesie”, ossia alla recensione e/o segnalazione di libri di poesia, ma anche a testi che verranno ritenuti utili per quel che concerne la dimensione del fare poetico. In quanto a ciò che viene designato con “parole sulle parole”, si intende dare spazio all’ambito saggistico, ma anche a interventi di poetica e a interviste, con apertura a tutti coloro che desiderino dare il loro contributo.

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