Spostamenti #40 | Diletta D’Angelo

a cura di Giovanna Frene
da Defrost (Interno Poesia, 2022)


SPOSTAMENTI
Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole


Tutto il bene lo trovi da sempre nel fondo dei piatti
amore residuo di sugo e di grasso, di bucce scorticate
(spellate al millimetro)
nelle pratiche meticolose: tagliate riempite ricucite ripetete
rimpolpando le ossa
nel tenerti puliti gli angoli più interni delle pareti, farti
uno spazio per nasconderti

Ho tre dita dei piedi come mio padre, le ultime due
piegate (come mia madre)

La colonia

Erano un’aggregazione strutturata: gerarchizzata,
instabile, tumultuosa. Ogni giorno si facevano un po’ di
guerra. Quando uno si allontanava dall’harem, quando
non faceva ritorno da troppo tempo, c’era il rimpiazzo,
la scarica di attenzioni rivolta a una cosa, l’inserimento
(che non era mai inserimento vero nella famiglia) di
uno estraneo, di un animale diverso.

Phineas Gage

Da studi sul cervello di criminali (prima uomini ordinari)
sono emerse lesioni comuni
al lobo frontale sinistro

La corteccia prefrontale regola le emozioni controlla
gli impulsi, il riflesso condizionato della paura

serve a sviluppare l’abilità di cambiare strategia di risposta,
per la compassione che proviamo per gli altri, la capacità
di prenderci cura di loro

Si parla di anatomia della violenza di radici biologiche del
male e di come
alcuni individui non possano avere il pieno controllo
delle azioni
non dispongano di libero arbitrio

*

Questa casa è un mattatoio a cielo aperto
lo stomaco rabbrividiva
alle grida di ogni bestia risuonava
l’attrezzo: era una pala, la forchetta tintinnante, due mani,
l’occhio fatto sottile

*

Ne avranno visto le grida, tra le tende, i vicini
forse l’erba accecata dagli aghi ne coprirà le tracce
ma i crociati spezzati, le corde ammucchiate, le esili
incrinature

ho guardato ogni giorno nel giardino
tutto il sangue assorbito da questa terra
è marcito tra le radici, ha seppellito l’embrione della
violenza


SPOSTAMENTI
Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole


Questa rubrica di poesie, Spostamenti, nasce dalla necessità prima di tutto di dare voce al testo poetico mediante un commento, inteso questo come pratica di lettura e rilettura lenta, necessarie per cogliere quei meccanismi del testo che spesso la lettura veloce che il web suggerisce occulta. Per certi versi, la pratica del commento tanto somiglia a quella che, nell’ornatus, è la caratteristica dei tropi: si tratta di compiere uno spostamento, una sostituzione, un cambiamento di direzione che investe un elemento originario, e che nel nuovo elemento che sorge altrove rivive in una veste traslata. La pratica del commento, infine, richiede un servizio umile e gratuito al testo poetico.

La rubrica avrà inoltre uno spazio dedicato alle “parole sulle poesie”, ossia alla recensione e/o segnalazione di libri di poesia, ma anche a testi che verranno ritenuti utili per quel che concerne la dimensione del fare poetico. In quanto a ciò che viene designato con “parole sulle parole”, si intende dare spazio all’ambito saggistico, ma anche a interventi di poetica e a interviste, con apertura a tutti coloro che desiderino dare il loro contributo.

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